mercoledì 3 dicembre 2014

Recensione – Unbreakable, Kami Garcia

Buonasera a tutti, cari lettori!
In questa giornata di pioggia (l’ennesima!) ritorno con una nuova recensione, ovvero quella dell’ultimo libro di Kami Garcia, “Unbreakable”. Era da diverso tempo che avevo puntato questo romanzo. La copertina mi piaceva tantissimo e trovavo la trama molto intrigante. Nonostante avessi già visto alcune recensioni non troppo positive, non mi sono lasciata scoraggiare e mi sono detta che l’avrei comprato presto. Ho avuto poi la fortuna di vincere il romanzo al Giveaway di Halloween organizzato da Alessia, del blog "Il profumo dei libri", quindi, non appena ricevuto il libro, mi sono subito fiondata a leggerlo.

Unbreakable, Kami Garcia



 * Trama *

Kennedy Waters trova sua madre morta, ma non immagina che la colpa possa essere di "presenze" sovrannaturali... fino a quando due gemelli identici e misteriosi, Jared e Lukas, fanno irruzione nella sua stanza e annientano uno "spirito" che sta cercando di ucciderla. Kennedy scopre molte cose: non solo che la morte di sua madre non è stata un incidente, ma che esiste la Legione della Colomba Nera, una società segreta di cacciatori di fantasmi che ha il compito di proteggere il mondo dai demoni. Nella stessa notte cinque membri storici della Legione sono morti, e ora devono essere rimpiazzati da altri ragazzi, ognuno dotato di un'abilità unica e letale. Solo Kennedy non riesce a trovare il suo posto nella Legione, e nel mondo... riuscirà a trovare quel pezzo mancante del puzzle prima che sia troppo tardi? Prima che le distruggano, per sempre, la vita e il cuore?

* Recensione *

L’inizio del libro mi ha subito coinvolta, perché l’autrice ha creato la giusta tensione e un alone di mistero che mi facevano ben sperare per i capitoli successivi. Purtroppo però, non ho apprezzato questa lettura come avrei voluto. Ma andiamo con ordine...
La madre di Kennedy viene uccisa da un fantasma e, considerando che il padre se n’è andato (non si capisce bene il perché ma, ehi, è solo il primo libro!) quando lei era ancora piccola, la protagonista si ritrova praticamente orfana. Lei stessa rischierà la vita e verrà salvata dai gemelli Lukas e Jared, grazie ai quali verrà a conoscenza della Legione della Colomba Nera, un’organizzazione antichissima della quale anche Kennedy, inaspettatamente, sembrerebbe far parte. Lo scopo ultimo dei personaggi è quello di trovare il Trasformatore, uno strumento con cui potranno imprigionare il demone Andras, liberato per errore dai membri antichi della Legione.
La storia in sé è abbastanza originale, ma sinceramente non mi è tanto piaciuto com’è stata sviluppata. Ci sono troppi alti e bassi: le scene dove si dà la caccia ai fantasmi ti lasciano incollata alle pagine, ma per quanto riguarda le parti restanti, le ho trovate davvero un pochino noiosette...
Ma il principale problema che credo di aver avuto con “Unbreakable” è che non sono assolutamente riuscita ad affezionarmi ai personaggi. Kennedy è odiosa, ridicola quando parla di Jared (che le sfiora la mano, che le tocca la spalla, e la sua pelle che odora di sale e di rame…). Purtroppo mi sono trovata a scontrarmi di nuovo con tutto ciò che avevo odiato nel personaggio di Bella in “Twilight” (lui è troppo bello per stare con me, non mi guarderà neanche, ma come posso piacergli?, mi farà soffrire ancora prima di mettersi con me…). Kennedy ha il tipico atteggiamento di chi si fascia la testa prima di essersela rotta e trae tutte le sue conclusioni sulla base di niente, senza lasciare agli altri il tempo di spiegarsi. Questo dà origine a una serie di litigi inutili, che non aggiungono niente alla narrazione, anzi la rallentano. E se proprio devo dirla tutta, trovo che Kennedy sia anche un po’ tonta… inciampa di qua, scivola di là e Jared la sostiene di qua e Lukas la afferra di là… Va bene che è una ragazza di diciassette anni e gli adolescenti hanno sempre un po’ la testa fra le nuvole, ma qui sfioriamo il ridicolo.
Che dire degli altri personaggi? Non ho capito l’astio iniziale (immotivato) di Alara nei confronti di Kennedy, anche perché poi le vediamo diventare quasi migliori amiche, qualche pagina dopo. Lukas, dolce e protettivo, risulta essere il contrario di Jared, misterioso e un po’ scorbutico. Ovviamente tutti e due che litigano per Kennedy, innamorati di lei (o così parrebbe), senza quasi nemmeno conoscerla. L’unico che, a mio avviso, si salva un pochino in questo festival della banalità è Priest, il McGyver della situazione! Mi piace il suo modo di fare e mi piace com’è stata delineata la sua immagine, sempre con la felpa e con le cuffie appoggiate al collo.
Non saprei, il romanzo mi ha dato proprio l’idea di un libro per ragazzi… e nemmeno di quelli scritti bene, perché a me piacciono i libri per ragazzi!
Questo è il mio primo approccio con Kami Garcia, perché non avevo letto la serie “The Caster Chronicles” e mi sento di dire che lo stile dell’autrice è anche scorrevole, ma non credo davvero che continuerò questa serie, perché ho talmente tanti libri che aspettano di essere letti, che sinceramente preferisco non “perdere tempo” con romanzi che non mi convincono.
Che dite, forse oggi mi sono alzata un po' cattivella?

Voto: Due Stelline * *

Vi lascio con un piccolo estratto, un assaggio del lato un po’ misterioso del libro. Fosse stato tutto così…

"Ti prego, non farmi del male".
Il vento si insinuò tra le lapidi del cimitero, sollevò le lunghe ciocche di capelli aggrovigliati sulle spalle di quella figura e scostò la stoffa leggera del vestito bianco dalle gambe. [...] Il chiaro di luna le illuminò l'abito e mi accorsi che in realtà non si trattava di un vestito. Era una camicia da notte. Chi mai se ne sarebbe andato a zonzo in un cimitero in camicia da notte?
"Una squilibrata.
Oppure una sonnambula".
[...] La ragazza non si mosse, continuava a fissarmi come se avesse potuto vedere i miei lineamenti nonostante il buio. Un senso di vuoto mi attanagliò lo stomaco. Avrei voluto guardare qualcos'altro... qualsiasi altra cosa che non fossero i suoi occhi inquietanti.
Rivolsi lo sguardo verso la base della croce. La ragazza era scalza come me, ma sembrava che i suoi piedi non toccassero il suolo. Battei gli occhi, incapace di prendere in considerazione quella possibilità. Doveva essere un effetto ottico dovuto al chiaroscuro della luna. Osservai i miei piedi, incrostati di fango, poi di nuovo i suoi.
Erano pallidi e immacolati.

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